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Le palpitazioni o sincopi: principali segni cardiaci nella DM1 e nella DM2

Palpitazioni e Sincopi, segnali cardiaci nella DM1 e nella DM2. Quali azioni preventive bisogno eseguire? Uno studio recentemente pubblicato sulla Risonanza Cardiaca come strumento innovativo di indagine
palpitazioni e sincopi nella DM1 e nella DM2

Le palpitazioni, conosciute anche come cardiopasmo, rappresentano un disturbo caratterizzato dalla sensazione che il cuore non batta con un ritmo regolare, ma stia accelerando.
La sincope, comunemente chiamata svenimento, è un fenomeno molto diffuso caratterizzato da una perdita di coscienza improvvisa, temporanea e di rapida risoluzione. Può colpire sia persone giovani che anziane, sani o malati.

Le palpitazioni o sincopi (collassi) sono tra i principali segni cardiaci nella DM1 e nella DM2, possono indurre il paziente ad un consulto cardiologico d’urgenza nonché ad un accesso al PS. Talvolta cardiospasmo e sincopi possono prevalere e possono preludere a eventi cardiaci maggiori e potenzialmente fatali, quali aritmie ventricolari sostenute, asistolie, blocco atrio-ventricolare del 1° grado fino a quello completo, ma spesso le anomalie di conduzione e ritmo restano clinicamente silenti fino a tali eventi.

Quali sono le azioni preventive?

Il rischio di morte cardiaca improvvisa è particolarmente elevato nei pazienti affetti da DM1, rappresentando fino ad un terzo delle cause di morte, ma resta anche significativo in alcune coorti di DM2. Pertanto è strettamente necessario e consigliabile che il paziente venga seguito regolarmente anche dal punto di vista cardiologico presso il Centro Neuromuscolare di suo riferimento.
A tale proposito è necessario che il paziente si sottoponga a cadenza annuale ad un ECG e ad altri esami quali Holter-ECG nelle 24 ore ed ecocardiografia.

Quali studi si stanno portando avanti in merito a palpitazioni e sincopi?

La Dr.ssa Abati, il Prof Meola e il Prof. Secchi hanno recentemente pubblicato i risultati di uno studio sull’impiego della Risonanza Cardiaca nei pazienti DM1 e DM2, iniziato a agli inizi del 2023.
In tale studio (E. Abati et al. Cardiac risk and myocardial fibrosis assessment with cardiac magnetic resonance in patients with myotonic dystrophy. Frontiers in Neurology, 21 November 2024) è stato dimostrato che la RM cardiaca può evidenziare una alterazione subclinica di compromissione miocardica, non evidenziata con le classiche metodiche di indagine quali l’ECG o l’ecocardiogramma. Inoltre pazienti DM ad alto rischio di eventi aritmici maggiori e fatali con esami non invasivi quali la RM cardiaca potrebbero essere idonei per studi elettrofisiologici invasivi o applicazione di device salvavita, quali Pace-Maker o defibrillatori.

Questo approccio comprensivo di indagini cardiache (ECG, Holter, Eco e RM cardiaca) è in linea con le recenti raccomandazioni americane di un protocollo che comprende tutte le metodiche cardiache nelle DM ed in particolare nella DM1.

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