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Un nuovo approccio per eliminare la mutazione nel gene della DM1

La Distrofia Miotonica (DM1) è una malattia neuromuscolare che colpisce diversi organi ed è causata da un’espansione della tripletta CTG nel gene DMPK. Ad oggi purtroppo non esistono trattamenti efficaci per le distrofie miotoniche e le terapie si basano quindi su interventi sintomatici in cui si affrontano mano a mano i problemi che si presentano. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni numerosi gruppi di ricerca hanno dedicato tempo e denaro alla ricerca di potenziali farmaci da usare per curare i pazienti affetti da distrofia miotonica, dando risultati molto incoraggianti che hanno permesso l’inizio di due trial clinici in pazienti affetti da DM1. Ad oggi, la maggior parte degli studi si sono focalizzati sull’azione a carico di RNA e proteine. Recentemente è stato pubblicato un lavoro supportato dalla Fondazione Malattie Miotoniche e condotto in collaborazione con il centro nazionale della ricerca (CNR) di Roma, in cui vengono mostrati i risultati di un nuovo approccio volto alla rimozione del tratto di gene mutato nella DM1. Il lavoro, intitolato “CRISPR/Cas9-Mediated deletion of CTG expansions recovers normal phenotype in myogenic cells derived from myotonic dystrophy 1 patients” e pubblicato sulla rivista internazionale “Molecular Therapy – Nucleic Acids”, è basato sull’utilizzo di una nuova tecnica di editing del DNA: CRISPR/Cas9. Questa tecnica sfrutta il sistema di difesa antivirale di alcuni batteri a cui è associata una proteina (Cas9) che taglia i filamenti di DNA in punti precisi, modificando i geni di interesse. In questo lavoro gli autori presentano i risultati incoraggianti ottenuti su cellule muscolari ottenute da fibroblasti di pazienti DM1, in cui avviene una specifica delezione del tratto espanso CTG del gene DMPK che porta ad un miglioramento degli splicing alterati e una riduzione dei foci di RNA tossico in queste cellule. L’utilizzo di questa tecnica di avanguardia non ha inoltre mostrato effetti collaterali sulle cellule DM1, in cui l’espressione della proteina DMPK non mutata rimane costante così come il differenziamento delle cellule. Questi risultati, seppur preliminari, possono aprire la strada allo sviluppo di nuovi potenziali farmaci che agiscono direttamente a livello del DNA mutato nelle distrofie miotoniche. Se vuoi leggere il testo completo dell’articolo puoi scaricarlo qui: Articolo in pdf.

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