Cos’è la disfagia?
La disfagia è un sintomo che interessa non solo la distrofia miotonica di tipo 1 ma anche molte altre malattie quali la sclerosi multipla, le paralisi cerebrali, il morbo di Parkinson, l’ictus.
La disfagia può portare a carenze nutrizionali.
L’Associazione dietetica americana ha pubblicato un opuscolo con suggerimenti e pratiche alimentari per coloro che soffrono di questo problema.
Quali sono gli alimenti consigliati e sconsigliati per la disfagia?
Si possono individuare tre livelli rispetto alla consistenza del cibo:
- Livello 1: consistenza “passato”. I cibi si presentano come “budino”, coesi, omogenei e richiedono una capacità masticatoria minima.
In questa categoria gli alimenti considerati accettabili includono purè di patate con sugo o salsa per inumidire il cibo, minestre di purea, frutta frullata e verdure cotte senza polpa o semi e soufflé. Cibi che non sono accettabili includono verdure crude,
noci o burro e qualsiasi cibo con grumi. - Livello 2: gli alimenti a questo livello includono quelli di livello 1 e anche con consistenza più solida. Devono essere comunque umidi per poter formare facilmente il bolo. Sono considerati accettabili la carne tritata in piccolissimi pezzi, banana schiacciata, frutta cotta e verdura ben cotta. Alimenti da evitare includono la maggior parte dei prodotti di pane, cracker e altri cibi secchi.
- Livello 3 è definito “avanzato”. Sono inclusi tutti quelli di livello 1 e 2, altri alimenti morbido-solidi, cibi che richiedono più capacità masticatoria. Sono consentiti anche il pane e i cereali solo se inumiditi. La carne dovrebbe essere molto tenera e mangiata in piccoli pezzi. Anche a questo livello dovrebbero essere evitati cibi come le noci, semi, popcorn e patatine e tutti gli alimenti difficili da masticare.
Cosa fare in caso di disfagia?
Per deglutire con più sicurezza si dovrebbe:
- Tenere le labbra unite quando si deglutisce. Questo aiuta a spostare il bolo dalla parte anteriore alla parte posteriore della bocca.
- Rendere il bolo più piccolo così scende più facilmente. Quando si deglutisce, le vie aeree rimangono chiuse quindi se la quantità di cibo durante la deglutizione è più piccola, il periodo di tempo senza respirare si riduce.
- Assumere pasti più piccoli per affaticarsi meno.
- Alternare cibi più solidi con quelli liquidi per evitare l’accumulo di cibo.
- Lasciare del tempo tra un boccone ed il successivo.
- Evitare di ingerire cibi freddi, che tendono a causare un ritardo nella deglutizione in particolare a livello dell’esofago.
- La postura del mento può aiutare nella deglutizione per proteggere le vie respiratorie.
- Rimanere in posizione verticale per 2 ore dopo l’assunzione dei pasti per evitare il reflusso o il bruciore di stomaco.