Miotonie Non Distrofiche - NDM
Le Miotonie Non Distrofiche, trattasi di canalopatie muscolari, di cui fanno parte anche le paralisi periodiche, sono patologie ereditarie a trasmissione autosomica dominante o recessiva (solo la Miotonia congenita di Becker) causate da mutazioni dei canali del cloro e del sodio.
Le malattie determinate dalla mutazione del canale del cloro CLCN1 sono:
La Miotonia Congenita di Thomsen
la Miotonia congenita di Becker
La mutazione del canale del sodio SCN4A, determina diversi fenotipi tra i quali i più importanti sono:
La Paramiotonia congenita o paramiotonia di Van Eulenburg
Le miotonie del canale del sodio
Sintomi
La miotonia congenita
include due forme cliniche: la malattia di Thomsen, autosomica dominante, e la malattia di Becker, autosomica recessiva.
Il sintomo più importante lamentato dai malati di entrambe le forme è la rigidità muscolare che si aggrava dopo un periodo di riposo e migliora con l’esercizio fisico (“fenomeno del riscaldamento”).
Il fenomeno miotonico si aggrava in particolari condizioni quali lo stress, il soprassalto emotivo e l’effettuazione di movimenti rapidi.
I pazienti presentano spesso un’ipertrofia delle masse muscolari che conferisce loro un caratteristico aspetto detto “ercolino”.Nella forma recessiva di Becker il fenomeno miotico e l’ipertrofia sono più marcati e si localizzano precocemente e prevalentemente agli arti inferiori. In questa forma si associa anche ipostenia, localizzata soprattutto ai muscoli dell’avambraccio e dello sternocleidomastoideo. Può essere presente una transitoria debolezza muscolare che viene evidenziata chiedendo al paziente di alzarsi dalla sedia senza usare le braccia. Tipicamente si ha un calo della forza nei primi secondi di esecuzione dell’esercizio seguita da un miglioramento nei successivi minuti.
Nella forma dominante di Thomsen la miotonia si manifesta attorno ai 6-8 anni ed è diffusa a tutti i gruppi muscolari. E’ presente ipertrofia muscolare ma non vi è ipostenia.
Per migliorare la rigidità muscolare può essere utilizzata la mexiletina.
La paramiotonia congenita
Esordisce nella prima infanzia.
Caratterizzata da miotonia diffusa e rilevante provocata essenzialmente dal freddo e che peggiora con l’esercizio muscolare (miotonia paradossa).
Al fenomeno miotonico si associano episodi di ipostenia solitamente di breve entità.
Con il passare del tempo si può sviluppare un’ipostenia costante tra un attacco e l’altro.
Le miotonie del Canale del Sodio
Caratterizzate da assenza di debolezza muscolare.
La presentazione clinica è altamente variabile, da una severa forma neonatale (SNEL-laringospasmo severo neonatale e stridore) ad una forma classica con esordio nella prima, seconda decade fino ad una forma tardiva.
Cause
La miotonia congenita
La miotonia congenita di Becker e quella di Thomsen, sono entrambe legate a mutazioni del gene CLCN1, posto sul cromosoma 7q35, codificante la proteina CLC-1 del canale ionico voltaggio-dipendente del cloro.
La ridotta conduttanza al cloro causa un accumulo di K+ con aumento della ipereccitabilità muscolare responsabile del fenomeno miotonico.
La miotonia del Canale del Sodio (detta anche paralisi periodica iperpotassiemica) e la paramiotonia congenita
Tutte le malattie del canale del sodio, compresa la miotonia del canale del sodio e la paramiotonia congenita sono causate da una mutazione del gene SCN4A localizzato sul cromosoma 17p23. Questa mutazione è responsabile di una disfunzione nella attivazione del canale, con conseguente aumento della conduttanza al sodio e ridotta eccitabilità muscolare.
Diagnosi
L’iter diagnostico delle miotonie non distrofiche comprende, oltre all’esame clinico da parte di un neurologo esperto in malattie neuromuscolari, l’esame elettromiografico (EMG) con studio dell’esercizio breve e l’esame biomolecolare del DNA per la ricerca di mutazioni del gene del canale del Cloro o del Sodio.