Un recente studio svedese riporta i risultati di una valutazione cognitiva e di funzioni adattattive in una coorte di 51 infanti con Distrofia Miotonica di tipo 1 siddivisi in 33 affetti dalla forma congenita e 18 dalla forma infantile, per un periodo di circa 8 anni.
Da questo interessante studio è emerso che la perdita di disabilità intellettiva era presente prevalentemente nella forma congenita rispetto a quella infantile, dimostrando come la compromissione cerebrale in queste forme di DM1 sia dovuta ad un deficit di sviluppo, indicando la possibilità di un miglioramento delle funzioni cognitive ed adattative/sociali con l’età e con un adeguato percorso riabilitativo.
Invece nelle forme adulte o tardive, la eventuale presenza di una compromissione cognitiva è dovuta ad un processo neurodegenerativo per il quale non esistono al momento né biomarcatori né terapie adeguate.
Lo studio è stato pubblicato nel 2019 da Gerda Lindeblad et al. sulla rivista internazionale Development Medicine & Child Neurology.
The Mytonic Dystrophies: Richard Moxley, James E. Hilbert, Giovanni Meola
Pubblicato sul secondo volume “Rosemberg’s, Molecular and genetic basis of neurological and psychiatric disease”,il capitolo “The myotonic Dystrophies” con autori R.T. Moxley III, J.E. Hilbert dell’Università di Rochester (NY) e Giovanni Meola, fondatore e presidente della FMM ETS.