Gli studi volti all’identificazione di una potenziale terapia per le distrofie miotoniche non si sono mai fermati, e a giugno è stato pubblicato sulla rivista “Molecular Therapy: nucleic acids” uno studio effettuato da una collaborazione franco-canadese sul trattamento di modelli murini DMSXL con oligonucleotidi antisenso.
I topi DMSXL sono un modello murino di DM1 che contiene al suo interno il gene umano DMPK contenente una sequenza di CTG espanse maggiore di 1000 ripetizioni. Questi topi presentano molti sintomi simili a quelli che si osservano nei pazienti DM1, ricapitolando specialmente quanto si osserva nelle forme congenite e/o giovanili.
L’utilizzo degli oligonucleotidi antisenso (ASO), delle piccole molecole complementari alla sequenza di RNA tossico che è presente nelle cellule DM1, ha negli anni costituito uno dei punti cardini nella ricerca di una terapia per le distrofie miotoniche. In particolare, negli ultimi anni gli studi si sono focalizzati sulla ricerca di modificazioni a carico di questi oligonucleotidi volti a migliorarne il trasporto e l’efficacia terapeutica.
In questo studio, i ricercatori franco-canadesi hanno utilizzato l’oligonucleotide antisenso ISIS 486178 e ne hanno testato l’efficacia in cellule e topi DM1 in seguito a somministrazione sottocutanea. Dopo 9 settimane di trattamento, corrispondenti a 13 iniezioni sottocutanee, gli autori hanno osservato una riduzione di circa il 70% dell’RNA tossico in 6 diversi muscoli dei topi DM1, portando ad un significativo aumento della forza muscolare. Gli Autori hanno inoltre osservato una riduzione dell’RNA tossico di circa il 30% nel cuore dei medesimi topi.
Questo studio dimostra chiaramente che la forza muscolare potrebbe essere ripristinata in seguito all’eliminazione dell’RNA tossico nei pazienti DM1, anche se attualmente sono in corso ulteriori esperimenti volti a valutare gli effetti a lungo termine di questo oligonucleotide antisenso.
Questo è l’articolo completo DM1 ASO 2017.