Il meccanismo patogenetico alla base delle distrofie miotoniche è ancora oggetto di studio da parte della comunità scientifica internazionale. Da una parte, infatti, mentre è accertato un coinvolgimento da parte dell’RNA mutato che porta al sequestro di alcune proteine regolatrici dello splicing in quello che è noto come “RNA gain of function model”, dall’altra ulteriori meccanismi sembrano essere coinvolti nella patogenesi del fenotipo multisistemico delle distrofie miotoniche.
Fra questi meccanismi, recentemente è stato proposto un nuovo meccanismo di traduzione non convenzionale che può contribuire alla spiegazione della patogenesi delle DM. E’ stato infatti osservato che gli RNA contenenti ripetizioni espanse possono essere tradotti in assenza di un codone di inizio convenzionale ATG secondo il meccanismo Non-ATG translation (RAN-translation). Questo meccanismo causa accumulo di proteine tossiche in modelli murini di DM1 e nel tessuto muscolare scheletrico e cardiaco di pazienti DM1.
Il gruppo della Dott.ssa Laura Ranum dell’Università della Florida (USA) ha di recente cominciato a studiare i meccanismi della RAN-translation anche nella DM2, dove ha osservato che proteine RAN citoplasmatiche LPAC si possono osservare nella sostanza grigia, mentre proteine QAGR si trovano nei nuclei degli oligodendrociti della sostanza bianca. Secondo quanto osservato dagli autori, vi è inoltre una correlazione inversa fra i livelli nucleari di MBNL1 e l’espressione delle proteine RAN-LPAC.
La scoperta di questo meccanismo apre la strada a nuovi studi volti a comprendere i meccanismi alla base delle alterazioni cerebrali nella DM2, con la speranza di trovare nuovi biomarcatori che possano essere utilizzati per il trattamento di queste patologie.
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