Le distrofie miotoniche sono malattie multisistemiche che, oltre a colpire i muscoli e il cuore, hanno anche importanti alterazioni a livello del sistema nervoso centrale. Negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi nello studio dei meccanismi molecolari alla base dei diversi aspetti di queste patologie. In questa review la Dott.ssa Genevieve Gourdon, genetista francese che da anni ha dedicato la sua ricerca allo studio dei meccanismi molecolari alla base delle alterazioni cerebrali delle DM, e il Prof. Giovanni Meola, uno dei maggiori esperti a livello mondiale sulle alterazioni neurologiche delle DM, hanno voluto riassumere quanto noto sulle alterazioni a carico del sistema nervoso centrale al fine di sviluppare nuove strategie molecolari che possano agire a livello cerebrale e quindi migliorare la qualità di vita dei pazienti DM.
Diversi studi hanno dimostrato che in tutte le forme di DM1 e DM2 vi sono alterazioni a carico del sistema nervoso centrale che rendono le distrofie miotoniche delle malattie neurologiche a tutti gli effetti. Il coinvolgimento del sistema nervoso centrale è stato studiato inizialmente nei pazienti affetti dalla distrofia miotonica congenica (CDM), la forma più grave di DM1. Questi pazienti possono infatti sviluppare diversi deficit intellettuali, ridotti valori IQ, ritardo nel linguaggio e nell’attenzione. Anche i pazienti affetti dalla forma giovanile della DM1 sono caratterizzati da deficit cognitivi quali problemi nella socializzazione e nell’apprendimento, ridotta iniziativa e capacità organizzative. Nei pazienti affetti dalla forma adulta di DM1, il grado di compromissione del sistema nervoso centrale è più variabile, e le principali alterazioni osservate sono l’eccessiva sonnolenza diurna e la fatica. Anche i pazienti affetti da DM2 possono avere ridotta iniziativa, apatia, alterazioni nel linguaggio e nella memoria, eccessiva sonnolenza diurna e fatica.
Nel corso degli ultimi anni sono stati fatti numerosi studi di imaging che hanno mostrato come alcuni sintomi cerebrali delle DM siano effettivamente correlati ad alterazioni strutturali del sistema nervoso centrale. Questi studi hanno evidenziato che nelle distrofie miotoniche vi sono alterazioni in diverse regioni del sistema nervoso centrale che regolano la plasticità, lo sviluppo e la degenerazione neuronale. Va tuttavia detto che, ad oggi, i meccanismi molecolari alla base di questi deficit sono ancora poco conosciuti, ed è quindi necessario lo studio di tali alterazioni nei modelli animali. La Dott.ssa Gourdon negli ultimi anni ha sviluppato un nuovo modello di topo (DMSXL) grazie al quale sono stati fatti molti progressi nella conoscenza di questi meccanismi. Con i propri collaboratori ha infatti evidenziato foci di RNA tossico che portano all’alterazione dello splicing di diversi geni in numerose zone del cervello che sembrano correlare con fenomeni di ansia, alterazioni nella memoria ed altri sintomi riconducibili alla sintomatologia dei pazienti DM1.
In conclusione, negli ultimi anni sono stati fatti notevoli progressi nella conoscenza delle alterazioni cerebrali presenti nelle distrofie miotoniche che hanno come fine ultimo quello di individuare nuovi farmaci che, oltre ad agire a livello muscolare, possano migliorare anche la sintomatologia a carico del sistema nervoso centrale e migliorare quindi la qualità di vita di questi pazienti. A questo scopo, negli ultimi anni sono stati organizzati diversi workshop da parte del gruppo internazionale DM-CNS (Myotonic Dystrophy-Central Nervous System), in cui diversi esperti di fama mondiale, fra cui il Prof. Giovanni Meola, si riuniscono con lo scopo di combattere le alterazioni neurologiche dei pazienti affetti da distrofia miotonica.
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